Cristina Trezzini in merito a «Grounding – Die letzten Tage der Swissair»

Impossibile dimenticare lo sconcerto e l’orgoglio ferito di un’intera nazione causati dal fallimento della Swissair nel 2001, considerata uno dei simboli svizzeri della perfezione. Un «grounding» che all’improvviso mise a terra non soltanto gli aerei, ma numerose illusioni.

Grazie ad una solida sceneggiatura, Michael Steiner racconta gli ultimi giorni della Swissair con uno stile rapido, originale ed avvincente. Invece di esporre solo i dati economici del fallimento, punta sui sentimenti di chi l’ha vissuto in prima persona: piloti, hostess, impiegati che persero qualcosa di più oltre al lavoro. I loro destini privati si intrecciano con la storia collettiva, con quella dei protagonisti in primo piano: Mario Corti (interpellato per cercare di salvare una compagnia già agonizzante) Marcel Ospel (patron della Banca UBS), la classe politica e il Consiglio federale.

L’eccellenza degli attori (Hanspeter Müller-Drossaart in particolare) e le immagini d’archivio utilizzate con intelligenza vanno a comporre una docu-fiction ricca di tensione che fa rivivere i tragici giorni del tracollo e le veementi discussioni che ne scaturirono nella società economica e civile.