«La Paloma»

Non si può che raccomandare la visione di questo gioiello del cinema svizzero, che ha attraversato quasi cinque decenni per giungere sui nostri schermi in tutto il suo splendore, grazie a una copia splendidamente restaurata. Con quest’opera sensuale dalle sfumature magiche, Daniel Schmid dona vita a un potente dramma amoroso che penetra nei recessi insondabili della malinconia umana.

Viola (Ingrid Caven), una cantante di cabaret afflitta dalla tubercolosi e prossima alla fine della sua carriera, accoglie le avance di un ammiratore facoltoso (Peter Kern). Costui la conduce nel suo castello, dove la favola di coppia si trasforma ben presto in chimera. Lontana dalle luci del palcoscenico e dall’amore vero, Viola appassisce irrimediabilmente...

Per narrare questa favola romantica e macabra, Schmid si serve degli artifici dell’arte cinematografica: la profonda gamma cromatica, la seduzione delle luci e un montaggio sensibile, per creare un’atmosfera deliziosamente kitsch. «La Paloma» è un melodramma senza pari, che si distingue per uno stile unico e attinge ai codici della commedia musicale e del cinema fantastico.