«Black-out»

«È sempre l’attualità a decidere il vostro menu!» Questo slogan, proclamato solennemente dal capitano Schnetz durante una visita alle riserve alimentari della Confederazione, ha un profondo impatto su Emile ed Elise. Convinti dell’imminente arrivo di una nuova guerra, la coppia di piccolo-borghesi in pensione si avvia a fare scorte e si ritira gradualmente nella propria dimora, avvolta nell’oscurità della follia.

In questa claustrofobica atmosfera di isolamento, Jean-Louis Roy traspone nella realtà svizzera il fatto di cronaca nera apparso sulla stampa francese, creando un’atmosfera stranamente affascinante e pervasa da un pizzico di umorismo nero. L’interpretazione dei due protagonisti – autoconfinati tra le pareti di una casa che ricorda la pop art, con le numerose scatole di conserva impilate fino al soffitto – e i dialoghi che talvolta sfiorano l’assurdo, rendono il film delirante e intrigante. A tutto ciò si aggiunge l’aspetto di pamphlet sulla Svizzera che Jean-Louis Roy riesce a trasmettere con «Black-out», definendolo un «documentario piuttosto sorprendente sulla Svizzera»...

A causa del carattere lacunoso dell’originale invertibile, la digitalizzazione è stata effettuata dalla Cinémathèque suisse a partire da una copia internegativa delle immagini, mentre la calibrazione del colore è stata eseguita presso il laboratorio Color Grade di Ginevra.